Sei stata una di quelle poche persone che vale davvero la pena di incontrare, una di quelle che si portano sempre accanto, ovunque, perchè si scelgono come punti di riferimento, come guide, come amiche.
Posso solo ritenermi fortunata, anzi di più. Di più, perchè non hai mai risparmiato un rimprovero, come non hai mai lesinato un sorriso.
Eravamo una classe che non ti piaceva particolarmente, troppo competitiva, falsa per certi versi, mentre a te erano proprie la trasparenza e l'umiltà, e il tuo sottile sarcasmo segnava le lezioni di vita che provavi a lasciarci.
Adoravi la vitalità, la cultura, la curiosità, e questo ci fece avvicinare, perchè adoravo sentirti spiegare e ti divertiva vedermi coinvolta in diecimila cose, anche quando proprio non facevano per me. Mi arricchivi con il confronto e mi appagavi con le tue lusinghe, dandomi forza e sicurezza.
Con il tempo nacque l'affetto, che mostrasti apertamente con il tuo sostegno durante quelli che, all'epoca, erano i miei giorni piú difficili, in cui avrei dovuto mettermi alla prova per finire una fase importante, che mi avrebbe poi portata al mondo degli adulti. Così lasciasti pure la tua meritata e auspicata vacanza per essere lì, presente anche quel giorno. "Sì beh, sono venuta a sentire come andavano un po' tutti i miei ragazzi" dicesti, ma con egoismo sentivo che non era così, e mi riempì di emozione il tuo abbraccio in lacrime all'uscita dal mio esame.
È stato bello sentirti vicina anche dopo, pur vedendosi meno. Poi è venuto il tempo in cui ero io a rimproverarti perchè anche se eri lì "non mi volevi disturbare".
Ma quale disturbo. Io che ti ringrazio e ti ringrazierò sempre. Grazie delle lezioni, dei consigli, delle risa, dell'affetto, della gentilezza e della dolcezza che mi portavi.
Ecco il mio ultimo tema per te, che non era previsto, ma spero ti arrivi, ovunque sei.