Lodovico Dozza

Ciao Lodovico, io ti ho sempre chiamato “ Dovìcco”. Dei mie fratelli sei stato quello che più ci ha accomunato in tante cose nella vita, scuola serale per prendere la 3 media, lavoro, sport, funghi, pesca, caccia, già la caccia, quanti anni l’abbiamo praticata insieme, quante mattine abbiamo aspettato l’alba, a volte era caldo a volte era un freddo polare con delle brine che sembrava avesse nevicato, erano degli spettacolo bellissimi, poi si partiva con i nostri cani, Lem, Diana e via tutto il giorno a camminare. Quante volte abbiamo parlato dei nostri progetti, delle nostre famiglie, dei nostri figli, delle tue commedie ecc. ecc.. Te ne sei andato troppo presto fratellone, ma ora sicuramente, visto che non sei mai stato buono di stare fermo, avrai trovato amici, associazioni, gruppi per fare volontariato per raccontare le tue storie le tue “ Zirudél” le tue commedie, i tuoi strumenti musicali da suonare, affettare prosciutti e aprire bottiglie di vino, cose da sistemare ecc. ecc. Il cuore mi dice che ci rivedremo e potremo raccontarci ancora tante cose. Ciao “ Dovìcco” Roberto

Quando le persone che ami volano via, una parte di loro resta confinata nel tuo cuore.... Il ricordo del loro sorriso, del loro sguardo, del loro profumo, della loro risata sono cose che non ti abbandoneranno mai. Dal web

Che la terra ti sia finalmente lieve Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi. --- Alda Merini